13 ottobre 2009: La camera boccia la legge presentata dalla senatrice Concia per contrastare l'omofobia.
Finalmente il governo italiano si toglie la maschera mostrandosi per quel che è sempre stato:
fascista, omofobo, maschilista, bigotto.
In un clima di violenza incessante contro gay, lesbiche e trans, il governo italiano, piegato a logiche fasciste e vaticane, aggiunge ulteriore violenza bocciando una legge fatta per contrastare l'omofobia, favorendo cosi i suoi migliori amici:
i fascisti e neofascisti violenti e picchiatori in ronde, il tutto con la benedizione del Vaticano.
Che il massacro di gay e lesbiche continui, adesso ha anche il beneplacito del governo italiano!
Un movimento dal basso, un gruppo lesbiche, gay e trans si è riunito la stessa sera spontaneamente per protestare contro questo avallo alla violenza omofoba fatto dal governo italiano.
I veri omofobi
li abbiamo in parlamento.
Ciascun ragazzo picchiato,
ciascuna ragazza violentata,
ciascun morto,
lo avranno sulla coscienza.
Ma questi fascisti, di ogni colore,
presenti in parlamento:
hanno una coscienza?
Omofobia. Parla l'on. Concia (PD): “PD e PDL volevano liberarsi di questa legge. Farò ricorso alla Corte di Giustizia Europea”
“Ci abbiamo lavorato un anno, il Parlamento è stato capace di affossarla in cinque minuti. Farò ricorso alla Corte di Giustizia Europea.” Lo ha detto a caldo, all’Agenzia Radiofonica Econews, Anna Paola Concia, sulla bocciatura della proposta di legge anti-omofobia.
“Purtroppo non potevo parlare, perché il relatore non era autorizzato a parlare, ma il clima in aula era pessimo: se ne volevano liberare tutti di questa legge, sia il PD che la PDL. Se ne volevano liberare perché di omosessuali in questo Parlamento non si può parlare, né da una parte né dall’altra. Nessuno ha avuto il coraggio di fare una battaglia di civiltà.”
“Ma quale via libera? Questo è un paese di poveracci ignoranti come le capre. Quella è una leggina che diceva che chi aggredisce una persona in ragione del suo orientamento sessuale aveva la pena raddoppiata. E’ un’apertura alle coppie di fatto, questa? Credo che dobbiamo anche vergognarci di pronunciarle, queste parole. Il riferimento all’art. 3 della Costituzione è assolutamente inopportuno.” (Fonte: Agipress.)
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