Quando una Libreria indipendente muore la tua libertà diminuisce.
Una libreria indipendente è una missione, non un business.
In Italia le librerie non-di-catena stanno morendo una dopo l’altra…
Se poi una libreria svolge anche attività sociale, offrendo alle persone opportunità di aggregazione, confronto e coesione, allora la sua perdita è ancora più grave.
Sta per succedere anche alla Libreria Gabi di Roma, un luogo “etero friendly”, gestito da due donne lesbiche, che hanno impostato la loro azione offrendo accoglienza alle difficoltà e ai disagi.
L’unica libreria GLBT della Capitale, spazio aperto alle differenze e all’incontro, non puó chiudere.
Marinella e Flaminia: un amore, un sogno
Un sogno che diventa realtà: trasmettere qualcosa agli altri, offrire uno spazio culturale altro in quest'Italia in cui non rimangono che veline e grandi fratelli.
É così che le due donne mollano tutto: i loro lavori remunerati, le loro comodità, le loro sicurezze, per tuffarsi nelle acque agitate e intriganti del nuovo, del creare, del significare, e nel 2004 si trasferiscono da Milano a Roma e rilevano una libreria trasformandola in un centro culturale polifunzionale che dà spazio anche, tra gli altri, alla comunità LGBTQI.
L'iniziativa ottiene moltissimi consensi e negli anni le persone più varie varcano le porte a vetri in stile anni '70 della libreria: all'interno di questi spazi si succedono concerti, rassegne cinematografiche (tra cui la nostra), presentazioni di libri, happenings... tutte iniziative tese favorire la comunicazione.
Ma pagare uno spazio così grande, volutamente grande, in modo da poter "far posto" alla cultura, comincia a diventare difficile; ad ogni modo le due donne non si scoraggiano: il loro sogno é bellissimo e sono sicure che il nuovo tessuto sociale e culturale nel quale hanno scelto di inserirsi apporterà ulteriori idee e soluzioni.
Quando le spese iniziano a diventare insostenibili, Marinella e Flaminia decidono di chiedere aiuto ad alcuni settori dell'associazionismo LGBTQI romano, e, dopo le false promesse di alcuni nomi noti della comunità, riescono finalmente a trovare degli individui e delle associazioni realmente solidali, che ridanno speranza al loro progetto.
Ma nel frattempo le spese arretrate che si sono accumulate nel tempo, passato ad attendere quegli aiuti che non sono mai arrivati, non permettono più la permanenza nella struttura nello stesso locale, e così la libreria é costretta a chiudere.
Restiamo in attesa della soluzione definitiva che permetterà a Marinella e Flaminia di continuare a far vivere questa realtà che oggi più che mai appartiene a tutti noi.
AGGIORNAMENTO: purtroppo dopo qualche mese dalla diffusione questo video la libreria ha chiuso per sempre. Un duro colpo alla cultura della città di Roma già fortemente penalizzata che rende la città ulteriormente più alienante.
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