ADOLESCENTE VITTIMA DELLE "TERAPIE" DI CONVERSIONE TENTA IL SUICIDIO
Nathan Dalley non ha avuto nessun problema a scuola quando ha fatto coming out a 16 anni. Ben diversamente è andata in famiglia e nella chiesa che frequentava: i genitori lo hanno costretto ad andare in un centro specializzato in `conversione´ che si basava sulla fede.
"Arrivato nel suo studio, il `terapeuta´ mi ha chiesto: 'Qual è il tuo obiettivo? Sai che sei indegno agli occhi di dio?' e ha continuato nei mesi successivi: 'La tua voce è troppo effeminata, ti manca la forza nella parte superiore del corpo, non ti piacciono le ragazze perché non hai forza nella parte superiore del corpo, sei troppo magro, devi praticare sport'. Per un periodo mi ha fatto mettere un elastico al polso con il quale mi procuravo dolore ogni volta che i miei pensieri andavao a un uomo o ad un ragazzo."
Aggiunge Nathan: "Invece di insegnarmi ad affrontare le cose per aiutarmi ad imparare ad amare me stesso così come sono, mi diceva che la mia sessualità era qualcosa che doveva essere cancellato".
"Una sera ero disteso sul letto, guardavo il tetto e mi sentivo scoraggiato e deluso da me stesso. Pensavo fosse colpa mia se la terapia non ha funzionava, che non mi impegnassi abbastanza. Ho pensato: se muoio, risucito senza difetti, così ho preso un sacco di pillole."
"Fortunatamente, mi sono svegliato la mattina dopo. Altri ragazzi non sono stati così fortunati."
L'adolescente ha proseguito: "Sono i 'Terapeuti' come questi che causano il suicidio delle persone LGBTQ, in particolare dei giovani".
"Quando si tratta di terapia di conversione, la gente crede che sia qualcosa che appartenga al passato, ma l'unica cosa che è cambiata è che adesso sono più furtivi."
"Anche se non ti feriscono fisicamente, causano un profondo danno psicologico ed emotivo a persone come me, non è una terapia legittima, è una manipolazione: è una pratica che deve finire".
Un recente rapporto del Regno Unito ha scoperto che due ragazzi su cinque dei sopravvissuti alla `terapia´ di guarigione gay avevano preso in considerazione il suicidio e un ragazzo su cinque lo aveva tentato.
Il presidente dell'associazione Equality Utah, Troy Williams, ha dichiarato: "Per decenni, gay e lesbiche sono stati sottoposti a sforzi inutili, dannosi e fraudolenti dovuti alla terapia di conversione e purtroppo tutto ciò continua ad accadere; troviamo ancora giovani a cui viene detto che possono cambiare il loro orientamento sessuale o la loro identità di genere, e gli impatti sono devastanti".
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