Il Manoscritto di Siwa, custodito da una delle principali famiglie del luogo, raccoglie le sue usanze, alcune singolari, come quelle dei matrimoni tra uomini descritte anche dal viaggiatore tedesco Steindorff. Re Fuad, che visitò il luogo nel 1928, proibì i matrimoni omosessuali, anche se continuarono ad essere celebrati per alcuni decenni. Alcuni esegeti musulmani citano questo caso come esempio di una lunga tradizione di tolleranza verso l'omosessualità nelle culture islamiche, nonostante la repressione che esiste oggi, dovuta all'influenza dei movimenti fondamentalisti e islamisti di nuova concezione.
Per questa ragione Siwa è di particolare interesse per antropologi e sociologi: per la sua storica accettazione dell'omosessualità maschile arricchita da rituali che celebravano il matrimonio tra persone dello stesso sesso, tradizioni che le autorità egiziane hanno cercato di reprimere, con crescente successo, fin dai primi anni del ventesimo secolo.
L'egittologo tedesco Georg Steindorff esplorò l'Oasi nel 1900 e riferì che le relazioni omosessuali erano comuni e spesso si estendevano a una forma di matrimonio: "La festa del matrimonio di un ragazzo veniva celebrata con grande sfarzo, e il denaro pagato per un ragazzo a volte ammontava a quindici sterline, mentre quello pagato per una donna era di poco più di una sterlina".
Mahmud Mohammad Abd Allah, scrivendo della tradizione di Siwan per il Peabody Museum di Harvard nel 1917, ha commentato che, sebbene gli uomini di Siwan potessero prendere fino a quattro mogli, nei matrimoni tra uomini era pretesa fedeltà.Nel 1937 l'antropologo Walter Cline scrisse la prima dettagliata etnografia dei Siwan in cui annotava: "Tutti i comuni uomini e ragazzi Siwan praticano la sodomia [...] tra di loro gli indigeni non se ne vergognano; ne parlano tanto apertamente quanto parlano dell'amore per le donne, e molte se non la maggior parte delle loro lotte nascono dalla competizione omosessuale [...]. Tutti i Siwan conoscono gli accoppiamenti che hanno avuto luogo tra i loro sceicchi e i figli dei loro sceicchi [...]. La maggior parte dei ragazzi impiegati nella sodomia hanno tra i dodici e i diciotto anni". Dopo una spedizione a Siwa, l'archeologo conte Byron de Prorok ha riferito nel 1937: "Un entusiasmo [che] non si sarebbe potuto avvicinare nemmeno a Sodoma [...], l'omosessualità non era semplicemente dilagante, era furiosa [...]. Ogni ballerino aveva il suo ragazzo [...] [e] i capi avevano harem interi di ragazzi".Alla fine degli anni Quaranta un mercante di Siwan disse al romanziere britannico in visita Robin Maugham che le donne Siwan erano "gravemente trascurate", ma che gli uomini Siwan "si uccideranno l'un l'altro per amore di un ragazzo. Mai per una donna", anche se, come ha osservato Maugham, il matrimonio con un ragazzo era ormai diventato illegale.
Continua la descrizione di Robin Maugham: "Fino al 1928, non era insolito che un qualche tipo di accordo scritto, che a volte veniva chiamato contratto di matrimonio, venisse fatto tra due maschi; ma dalla visita del re Fuad in quest'oasi è stato completamente proibito[...]. Tuttavia, tali accordi continuarono, ma in gran segreto e senza la scrittura vera e propria, fino alla fine della seconda guerra mondiale. Ora la pratica non viene seguita".Nonostante la molteplicità delle testimonianze di queste pratiche, le autorità egiziane e persino gli anziani della tribù di Siwan hanno tentato di reprimere la documentazione storica e antropologica.
Quando l'antropologo Siwa Fathi Malim, nato a Siwa, ha inserito nel suo libro Oasis Siwa (2001) un riferimento all'omosessualità dei Siwan (specialmente una antica poesia d'amore da un uomo a un giovane), il consiglio tribale ha chiesto di cancellare il materiale dell'attuale edizione del libro e di toglierlo dalle edizioni future pena l'espulsione dalla comunità. Malim accettò con riluttanza e cancellò fisicamente i passaggi della prima edizione del suo libro, escludendoli dalla seconda.
Un libro più recente, Siwa Past and Present (2005) di A. Dumairy, il Direttore delle Antichità di Siwa, omette discretamente ogni riferimento alle famose pratiche storiche degli abitanti...
FONTE: https://en.wikipedia.org/wiki/Siwa_Oasis e https://es.wikipedia.org/wiki/Siwa
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