Anche per questo 2020, l'ILGA ha pubblicato l'aggiornamento del rapporto sull'omofobia di Stato, con l'obiettivo di aggiornare i principali sviluppi legislativi sull'orientamento sessuale e l'identità di genere che si sono verificati dal novembre 2019 ad oggi.
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L'Italia si colloca molto male nel suo contesto essendo rimasto l'unico stato dell'Unione Europea e dell'Europa occidentale a non aver approvato il matrimonio tra persone dello stesso sesso con adozione e al non avere nessuna legislazione di protezione per le persone LGBT nonostante i continui e quotidiani attacchi che subisce questa comunità in questo paese anche da parte di forze instituzionali.
Storia della legislazione italiana per la questione LGBT
Il rapporto dell'ILGA analizza la storia della legislazione italiana partendo dalle sue radici:
- 1890: il primo Codice penale italiano (istituito nel 1889; in vigore dal 1890) non vieta gli atti sessuali consensuali tra adulti dello stesso sesso in privato.
- 2003: l'unica legge che vieta la discriminazione in base all'orientamento sessuale a livello nazionale è il decreto legislativo n. 216 del 2003, che si applica solo al mondo del lavoro.
Comunque, otto delle 20 regioni italiane hanno adottato una legislazione più completa contro la discriminazione basata sull'orientamento sessuale a livello locale.
- Campania: l'articolo 1 della legge regionale n.37 (2020) riconosce che tutte le forme di discriminazione e di violenza contro le persone sulla base del loro orientamento sessuale "costituiscono una violazione dei diritti umani, della dignità personale, della libertà di espressione e della sicurezza individuale, una violazione dell'integrità fisica e mentale e della salute, nonché una limitazione del diritto alla piena cittadinanza e del diritto alla realizzazione di ogni individuo in libertà e sicurezza". La legge Prevede inoltre misure per combattere le forme di violenza e di discriminazione basate su orientamento sessuale.
- Emilia-Romagna: l'articolo 1 della legge regionale n.15 (2019) ha lo scopo di promuovere e attuare politiche, programmi e misure per la tutela di tutte le persone contro ogni forma di discriminazione basata sull'orientamento sessuale. La legge prevede anche misure per combattere la discriminazione in diversi settori, come l'istruzione, lo sport e la cultura, tra gli altri.
- Liguria: l'articolo 1 della legge regionale n.52 (2009) adotta politiche volte a combattere la discriminazione basata sull'orientamento sessuale e a garantire la parità di diritti per tutte le persone indipendentemente dal loro orientamento sessuale, comprese le misure relative all'accesso ai servizi pubblici e privati e alla salute, tra gli altri settori.
- Marche: gli articoli 1 e 2 della legge regionale n.8 (2013) modificano altre leggi regionali per includere l'obiettivo di promuovere misure per combattere le discriminazioni basate sull'"orientamento omosessuale ed eterosessuale".
- Piemonte: l'articolo 1 della legge regionale n. 5 (2016) stabilisce l'obiettivo di attuare il divieto di discriminazione e di promuovere la parità di trattamento nella regione. Secondo l'articolo 2.1, la parità di trattamento è definita come "l'assenza di qualsiasi discriminazione diretta o indiretta" basata su vari motivi, tra cui l'orientamento sessuale. La legge si applica, tra l'altro, alla salute, all'alloggio, alla cultura, allo sport e ai trasporti.
- Sicilia: l'articolo 1 della legge regionale n. 6 (2015) respinge ogni discriminazione basata sull'orientamento sessuale e adotta politiche volte a combattere tali discriminazioni. La legge si applica, tra l'altro, alla registrazione delle unioni civili, all'accesso ai servizi, all'igiene, all'assistenza sociale, alla cultura.
- Toscana: l'articolo 1 della legge regionale n. 63 (2004) adotta politiche volte a superare le discriminazioni basate sull'orientamento sessuale, stabilendo misure, tra l'altro, nei settori della salute e dell'istruzione.
- Umbria: l'articolo 1 della legge regionale n. 3 (2017) riconosce che la violenza e la discriminazione basata sull'orientamento sessuale "costituiscono una violazione dei diritti umani fondamentali alla vita, alla sicurezza, alla libertà, alla dignità personale e sociale, all'integrità fisica e mentale, e possono costituire un pericolo per la salute e un ostacolo al godimento del diritto a un'esistenza sicura, libera e dignitosa". La legge prevede anche misure per combattere le forme di violenza e di discriminazione basate sull'orientamento sessuale.
- 2016: l'articolo 1 della legge n. 76 (2016) sull'unione civile e la convivenza stabilisce che questa è limitata alle coppie dello stesso sesso senza la possibilità di adottare. Questa legislazione prevede l'uguaglianza in materia fiscale, di sicurezza sociale e di eredità.
- 2016-2018: nessuna legge consente l'adozione di un figlio da parte del coniuge, ma negli ultimi anni si è avuta una significativa attività giudiziaria in tal senso. Nel 2016 sono stati risolti positivamente i casi di adozione della figlia biologica di un coniuge lesbica e di un secondo padre per surrogazione. Nel settembre 2018, la Corte d'Appello di Bologna ha anche confermato un'ordinanza di adozione concessa negli Stati Uniti con la motivazione che era nell'interesse superiore del bambino.
- 2020: il 4 novembre 2020, la Camera dei deputati ha approvato un disegno di legge che, se approvato, garantirebbe un'ampia tutela contro le discriminazioni basate sull'orientamento sessuale e che sarà presto discusso dal Senato.
È possibile scaricare l'aggiornamento mondiale 2020 del rapporto dell'ILGA sull'omofobia dello Stato in inglese o in spagnolo la versione dettagliata della mappa descrittiva in PDF in inglese, in francese, in spagnolo.
FONTE: https://ilga.org/es/ilga-mundo-lanza-informe-homofobia-de-estado-actualizacion-diciembre-2020
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