COPPIA GAY ADOTTA UNA BAMBINA CON HIV RIFIUTATA DA 10 FAMIGLIE ETEROSESSUALI

 

Nel 2012, Ariel Vijarra e Damien Pighin si sono sposati nella provincia argentina di Santa Fe. Quasi sette anni dopo, entrambi hanno realizzato il sogno di essere genitori adottando una bambina che in precedenza era stata rifiutata da altre 10 famiglie.
Il caso è venuto alla luce dopo che i medici hanno confermato l'adozione. I due hanno raccontato tutti i problemi che hanno avuto prima di adottare la loro figlia, che ora ha cinque anni.

Entrambi sono stati in relazione da 15 anni prima del loro matrimonio, avvenuto 6 anni fa. In quel periodo avevano già l'idea di diventare genitori, ma la mancanza di opportunità di adozione faceva sì che fossero molto vicini alla rinuncia.

Una volta sposati, entrambi sono stati registrati nel Registro Unico degli aspiranti genitori.

In quel periodo hanno messo sul modulo di registrazione che non avevano alcuna preferenza per il sesso e hanno lasciato come limite di età del minorenne i cinque anni. Purtroppo, nel primo anno non hanno ricevuto alcuna proposta concreta.

Per questo motivo entrambi hanno deciso di estendere l'età del candidato da adottare fino all'età di 14 anni, a cui hanno aggiunto la possibilità di accogliere fratelli e sorelle.

Arrivato il 2014, hanno ricevuto la tanto attesa chiamata del Registro Unico degli Aspiranti genitori. Allora un funzionario disse loro che c'era una bambina di 28 giorni che doveva essere adottata, la sua peculiarità era che aveva l'HIV.

"Ci ha spiegato che la bambina aveva l'HIV perché la madre, che l'aveva partorita e l'aveva abbandonata in neonatologia, soffriva di questa malattia. Ci ha chiesto se eravamo sicuri che avremmo iniziato il processo di adozione e ci ha suggerito di pensarci prima di accettare. Noi non ne abbiamo mai dubitato e la prima cosa che le abbiamo chiesto è stata di autorizzarci ad incontrarla lo stesso giorno", ha detto Ariel.

Il loro primo contatto con la loro futura figlia è stato fondamentale, lì potevano darle il latte nel biberon e la coppia ha notato che la bambina si sentiva a suo agio con entrambi.

L'infermiera responsabile ha detto loro che la bambina era stata rifiutata da altre 10 coppie prima, a causa del suo stato di salute.

Il tempo è passato e i tre hanno superato i sei mesi di prova richiesti dalla legge argentina. La ragazza stava guadagnando peso e si è dimostrato di essere più a suo agio ogni giorno, hanno precisato. La coppia ha chiamato la figlia Olivia.

Solo quattro mesi dopo entrambi hanno ricevuto un'altra grande notizia, poiché una donna li ha contattati per raccontare loro che, dopo aver letto la loro storia, voleva dare loro sua figlia in adozione, la madre rifiutava la figlia in quanto anche questa bambina era sieropositiva.

I due padri al battesimo delle loro due figlie

"E' stato pazzesco. Immaginate che alla fine di 4 mesi siamo diventati doppiamente genitori. La vita ci stava premiando dopo tanta lotta e perseveranza", ricorda Ariel.

Ma c'era ancora un'altra grande novità, dato che un anno dopo furono contattati dall'ospedale di Santa Fe per informarli di qualcosa di molto incoraggiante.

"Un anno e mezzo dopo la sua nascita, i medici infettivi confermarono che tutti gli studi fatti gli avevano dato un risultato negativo. Non aveva l'HIV, era sana. È una cosa che accade spesso, che i neonati da madri sieropositive solo apparentemente lo siano.

Il 16 ottobre, Olivia ha compiuto cinque anni, mentre sua sorella Victoria ne compie cinque il 6 febbraio. Entrambe frequentano lo stesso asilo e sono cresciute molto bene.

Ariel Vijarra e Damian Pighin hanno fondato nel 2016 una ONG chiamata Acunar Familias, che si occupa dei diritti delle famiglie che cercano di adottare un bambino.

FONTE: https://laprensaaustral.cl/internacional/argentina-la-comovedora-historia-de-pareja-homosexual-que-adopto-una-bebe-portadora-de-vih-rechazada-por-10-familias/ e
https://www.infobae.com/sociedad/2019/10/12/tras-ser-rechazada-por-10-familias-fue-adoptada-por-un-matrimonio-gay-la-conmovedora-historia-de-la-beba-con-vih-que-nadie-queria-cuidar/

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