COME SOPRAVVIVERE A UNA CENA O A UN PRANZO DI NATALE ESSENDO GAY

COME SOPRAVVIVERE A UNA CENA O A UN PRANZO DI NATALE ESSENDO GAY

Anche se a causa delle restrizioni dovuti alla pandemia da COVID-19 il numero degli invitati alle cene della vigilia e ai pranzi di Natale sarà sicuramente inferiore a quello degli altri anni e molte persone purtroppo (o per fortuna) non vedranno la loro famiglia di origine perché vive in un altro comune, l'argomento rimane di attualità anche per queste feste.

È un argomento molto in linea con le vacanze che stiamo vivendo: l'omofobia alle feste in famiglia. È un tipo di omofobia che non dobbiamo sopportare tutto l'anno e che probabilmente viviamo con persone di cui non ci preoccupiamo molto (un cugino di secondo grado o uno zio che non vediamo mai non cambia nulla per noi), ma è importante sottolinearlo, perché questo non significa che dobbiamo lasciare che gli omofobi continuino a rovinarci le feste. 

 Quali sono i cliché omofobici a Natale? Eccone alcuni:

-    Ti chiedono se hai una ragazza

No, non avrai una ragazza prima o poi e non dovrebbero dare per scontato che ti debbano piacere le ragazze. È una questione di rispetto. E poi, perché questa ossessione di avere sempre un partner? E perché, ripetiamo, deve essere dell'altro sesso? Membri delle famiglie di tutto il mondo, preferiamo che a volte stiate zitti. E se vuoi fare in modo di far ricordare a tutti quella la cena, fai una volta per tutte coming out così smetteranno di chiedertelo per sempre!

-    Essere chiamati solo per decorare

Dato che secondo loro sei una checca, è sicuro che sei bravissimo a decorare e che riesci a lasciare la casa bellissima. Sbagliato. Il cliché dell'omosessuale sensibile è, appunto, uno stereotipo. Solo perché siamo gay non significa che abbiamo tutti un gusto eccellente per l'abbigliamento e la decorazione, quindi no, non siamo tutti vetrinisti o arredatori di interni.

-   Evitano di invitare il tuo compagno perché è dello stesso sesso

Questo è già un livello di omofobia con cui poche persone vivono, ma è ancora presente. Le famiglie di origine quando decidono chi invitare alla cena di Natale, si "dimenticano" del tuo compagno ma non dei fidanzati eterosessuali degli altri parenti. Per vergogna, forse? Ogni caso ha le sue motivazioni, ma bisogna esigere di essere trattati come vengono trattate le coppie eterosessuali.

-    Se lo invitano, lo presentano come "amico".

E questo è ancora peggio: essere invitati ma presentati come amici. Questo non sempre viene fatto per cattiveria, molte volte la famiglia lo fa per non farti ferire dai parenti, ma devi far capire che lui è il tuo ragazzo, il tuo compagno, il tuo fidanzato, chiamalo come vuoi, ma spetta a te decidere e non a loro.

È stupenda l'esperienza di Adory che riportiamo qui:

Io subivo questo bombardamento ogni anno, tutti se lo immaginavano (era più che ovvio, i regali di mia zia avevano un fiocco più grande della scatola) finché un giorno, bottiglia di vino in mano e con tutta la naturalezza del mondo, mio nonno mi invita ad andare al ballo con lui perché, mi spiega, ci sono un sacco di ragazze. Gli ho detto che mi piacevano i ragazzi e lui con naturalezza mi ha detto che in quel ballo c'erano anche dei ragazzi.

Con l'altro mio nonno, un leghista-berlusconiano-meloniano, è stato più spettacolare; era una di quelle persone che avevano bisogno di riaffermare se stesso ogni 10 minuti con commenti omofobici e razzisti. Così un giorno, quando era a casa mia, gli ho detto che sotto il mio tetto non avrei tollerato commenti del genere perché ero frocio ed avevo un ragazzo nero (quest'ultima era una bugia, ma l'ho detto per dare più enfasi) e che se non mi rispettava, poteva abituarsi all'idea che non mi avrebbe mai più rivisto. Ha sbattuto la porta e non ci siamo parlati per un po' ma adesso sembra aver elaborato l'idea perché mi chiama di tanto in tanto e le volte che ci siamo incontrati non ha fatto commenti del genere.

Da allora sono stato molto più tranquillo, è finito il disagio dell'avere o no una ragazza e ora posso bere il mio bicchierino di spumante senza paura di farmi scappare qualche frase che sveli che sono gay.

FONTE: https://www.cromosomax.com/31716-los-cliches-homofobos-de-la-navidad e
http://atiquetegusta.blogspot.com/2014/12/como-sobrevivir-a-una-cena-familiar-siendo-gay.html

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2 Commenti

  1. Pretendere il rispetto altrui soprattutto in famiglia , è cosa buona e sana ; rispettare gli altri dovrebbe essere speculare.

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  2. Però, perché per criticare e condannare (giustamente!!!) gli stereotipi che ci colpiscono per l'orientamento omosessuale, cadiamo nel medesimo errore di stereotipare le persone per le legittime posizioni politiche?
    Essere un elettore "leghista-berlusconiano-meloniano" (circa il 40% degli elettori lombardi) non significa essere razzista omofobo fascicomunista e tutte le peggio cose che si possono immaginare.
    ciao
    Riccardo
    uomo tollerante, rispettoso del prossimo e pure frocio ancorché elettore leghista-berlusconiano-meloniano!
    Buona Pasqua ��

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