Nel suo discorso, Shaheed ha insistito che il divieto della terapia di conversione non viola la libertà religiosa, come alcuni gruppi religiosi hanno sostenuto.
"La legge internazionale sui diritti umani è chiara che il diritto alla libertà di religione o di credo non limita l'obbligo dello stato di proteggere la vita, la dignità, la salute e l'uguaglianza delle persone LGBT+", ha detto Shaheed ai deputati.
Ha continuato: "Le testimonianze dei sopravvissuti alle pratiche di conversione sono agghiaccianti. Sulla base del fatto che c'è qualcosa di 'sbagliato', 'peccaminoso' o 'patologico' nelle forme di identità sessuale e di genere non eterosessuali-cis, le persone LGBT+ sono bersaglio di abusi fisici ed emotivi che hanno conseguenze preoccupanti".
Shaheed ha detto che un divieto della terapia di conversione non porterebbe alcun danno alle credenze religiose delle persone, ma limiterebbe l'uso delle loro opinioni per imporre pratiche di terapia di conversione alle persone LGBT+.
Ha detto ai deputati che le persone LGBT+ dovrebbero poter parlare della loro identità con i leader spirituali, a patto che non cerchino di cambiare chi sono.
Ha insistito che qualsiasi divieto di "pratiche screditate, inefficaci e non sicure" non costituirebbe una violazione del credo religioso secondo il diritto internazionale.
Nessun divieto delle terapie di conversione in vista tre anni dopo la promessa del governo
I commenti di Shaheed arrivano quasi tre anni dopo che il governo britannico si è impegnato a vietare la terapia di conversione come parte del suo piano d'azione LGBT.
Tre anni dopo, nessuna legislazione sulla terapia di conversione è stata portata avanti, il che significa che la pratica traumatizzante, screditata da quasi tutti i principali organismi psichiatrici, è ancora consentita.
Le tensioni sono divampate a marzo dopo che il ministro dell'uguaglianza Kemi Badenoch ha riferito di progressi sul divieto della terapia di conversione dopo un dibattito parlamentare.
Badenoch è stata pesantemente criticata dai parlamentari - compresi i suoi colleghi Tory - per il suo discorso "vago", che non ha offerto alcun impegno specifico su come sarebbe stata la legislazione o quando sarebbe stata introdotta.
Tra le reazioni, tre persone si sono dimesse dal gruppo consultivo LGBT del governo. Nei giorni scorsi, l'Equalities Office ha annunciato che il comitato si è completamente dissolto.
All'inizio di questa settimana, Boris Johnson ha detto in una lettera all'Alleanza Evangelica che qualsiasi divieto sulla terapia di conversione non si applicherebbe agli adulti che cercano "sostegno pastorale" dalle chiese mentre esplorano il loro orientamento sessuale o identità di genere.
La lettera di Johnson ha sollevato nuove preoccupazioni sul fatto che il governo si asterrà dal vietare tutte le forme di terapia di conversione quando la legislazione sarà introdotta, nel tentativo di mantenere buone le istituzioni religiose.
La situazione in Italia
Come c'era da aspettarselo, in Italia queste 'Terapie di conversione' sono assolutamente legali e nessun governo italiano ha mai neppure programmato di eliminarle, come dimostrato in questa intervista video ad una vittima italiana di questa 'terapia di conversione'.
FONTE: https://revistazero.es/la-onu-pide-la-prohibicion-de-la-terapia-de-conversion/actualidad/
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