LA VERA VITA DEL RE RICCARDO CUOR DI LEONE (LA STORIA COME DOVREBBE ESSERE RACCONTATA)

LA VERA VITA DEL RE RICCARDO CUOR DI LEONE (LA STORIA COME DOVREBBE ESSERE RACCONTATA)

I fatti storici vengono sistematicamente travisati quando si parla di omosessualità nascondendo, con discrezione, l'omosessualità di moltissimi famosi personaggi o cercando di eterosessuarli, come nel caso del famoso re Riccardo Cuor di Leone.

L'Enciclopedia Britannica dice di Riccardo I: "Era irresponsabile e irascibile, possedeva un'enorme energia ed era capace di grande crudeltà. Era più abile della maggior parte della sua famiglia reale, un soldato di consumata bravura, un abile politico e capace di ispirare un servizio leale. In netto contrasto con suo padre e con il re Giovanni suo fratello, egli era, non sembra esserci dubbio, un omosessuale. Non ebbe figli dalla regina Berengaria, con la quale le sue relazioni sembrano essere state solo formali".

Le cronache dell'epoca ci raccontano di un principe (figlio di Eleonora d'Aquitania e di Enrico II) che viveva accanto a Filippo Augusto di Francia "che mangiava ogni giorno alla stessa tavola e dallo stesso piatto e di notte i loro letti non li separavano". E il re di Francia lo amava come la sua stessa anima; e tutti e due si amavano così tanto che il re d'Inghilterra era completamente stupito e meravigliato dell'amore appassionato che c'era tra loro". (The Annals of Roger of Hovedon, trans. Henry Riley, London, 1853, 2, pp. 63-64).

Si dice che quando il re normanno era malato chiamò i suoi medici che gli dissero che la sua malattia era causata dalla pratica della sodomia: "Ricordati della distruzione di Sodoma e astieniti dagli atti illeciti, altrimenti il legittimo castigo di Dio verrà su di te". Come penitenza, il re si fece fustigare in pubblico e chiamò sua moglie per fare sesso con lei. Questo rapporto sembra non aver mai avuto luogo. Non era la prima volta che succedeva, la sua promessa di condurre una vita più "santa e ascetica" veniva sempre dimenticata appena finita la penitenza.

La storia d'amore tra i due re durò fino all'annuncio di Riccardo che si sarebbe sposato, il re francese non lo perdonò mai più.

In Palestina iniziò una relazione con Raifé de Clermont. I continui incontri privati con il Saladino e la storia omoerotica di entrambi fanno supporre che ci fosse una relazione amorosa. Alla morte del leader curdo, Riccardo ha fatto dire diverse messe per la sua anima. La lista degli amanti maschi continuò fino alla sua morte. E quando era lui a stare per morire, sul suo letto di morte ripeté più volte il nome del Saladino.

La storia, la letteratura e il cinema non solo hanno nascosto l'omosessualità di questo re normanno, ma molto di più: Riccardo I ne saccheggiò l'erario, riempì di tasse i cittadini per finanziare le sue battaglie, vendette incarichi e servizi pubblici e come se non bastasse vendette le vedove dei suoi vassalli al miglior offerente. Quando partì per le crociate lasciò il paese nelle mani dei più grandi farabutti mai pensati.

La verità quindi è che Riccardo I d'Inghilterra (1157-1199) era un re molto diverso da quello che ci presenta il romanzo romantico. Durante la sua vita mise a malapena piede sul suolo inglese, agendo più come duca d'Aquitania che come re di Francia. Era un re rissoso e crudele che trascurava le questioni politiche per dedicarsi a mille avventure sempre circondato da giovani compagni di gioco. La sua ossessione era quella di essere il più grande re guerriero della storia. Morì all'età di 42 anni dopo aver combattuto contro suo padre, aver invaso la Sicilia e Cipro, aver conquistato San Giovanni d'Acri, aver combattuto nelle crociate, essere sopravvissuto a una prigionia e essere morto attaccando una città francese. Il suo corpo fu sepolto in terra francese, la sua patria.

Anche leggendo la biografia di Jean Fiori del re Riccardo I il Plantageneta, colpisce una cosa: lo sforzo dell'autore per negare l'omosessualità dei diversi personaggi storici che appaiono. Da Roland (con Oliveros) a Ser Lancelot (con Galehaut) non si può mai parlare di amore tra uomini, ma solo di "amore cortese". Quando in "Lancelot du lac" questo eroe è citato come "amante di uomini e donne" logicamente non parla di bisessualità, ma solo che era una figurazione letteraria.

Non finisce qui la negazione di qualsiasi prova di una relazione omosessuale. La tumultuosa relazione tra Enrico (il fratello maggiore di Riccardo) e Filippo Augusto di Francia non indica nulla, nemmeno la scena del re francese che si precipita disperatamente sulla tomba del suo amante defunto per baciarlo. Lo stesso accade con "Cuor di Leone" di cui si spiega che non aveva amanti femminili conosciute o che, come abbiamo scritto, il suo matrimonio con Berengüela di Navarra non fu mai consumato, dormendo in stanze separate dopo il loro matrimonio, vivendo sempre in palazzi diversi o viaggiando in navi diverse. Se i criteri usati per negare l'omosessualità di questo re fossero usati per cercare di dimostrare l'eterosessualità di molti re, pochi supererebbero la prova.

Tomba del re a Fontevraud

Senza dubbio la sua storia reale è molto più intensa ed emozionante di quella che ci hanno offerto gli autori romantici. Grande militare, pessimo politico e con zero coscienza da re inglese è sepolto nella sua terra Francia (Rouen e Fontevraud).

L'insoddisfazione causatadal suo sciagurato regno in Inghilterra portò a tutta una serie di eventi che costrinsero il re Giovanni I a firmare la Magna Carta, antesignana delle democrazie moderne, 15 anni dopo la morte di Riccardo I.

FONTE: https://leopoldestape.blogspot.com/2014/08/ricardo-corazon-de-leon-y-alma-de.html

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