C'è stata davvero una persecuzione delle relazioni omosessuali nel periodo che va dalla fine dell'Impero Romano al XIII secolo? Gli storici non ne sono più così sicuri. Ecco un approfondimento.
Lo storico Boswell sostiene che queste leggi erano in realtà rivolte al potere ecclesiastico. Nonostante i duri discorsi dei padri della chiesa Agostino d'Ippona e Giovanni Crisostomo, la realtà era che sia i monaci che gli uomini di chiesa vivevano la loro vita sessuale in modo piuttosto rilassato.
Il primo ad approvare leggi contro le relazioni omosessuali fu l'imperatore Giustiniano. Uomo di carattere molto superstizioso e sopratutto ambizioso e pertanto contro il potere ecclesiastico fu il promulgatore di queste leggi, che non ebbero un sostegno religioso, poiché il 'bersaglio' erano principalmente i vescovi più potenti del paese.
In Hispania, anche i Visigoti approvarono leggi che potremmo considerare omofobe: il Concilio ispanico di Elvira del 305 negava la comunione, anche nell'ora della morte, agli uomini che avevano "deflorato" gli efebi, ma lo stupro di un minorenne era già punibile secondo il diritto romano. Erano più severe le pene per i chierici "che non hanno divorziato" dalle mogli adultere. Secoli dopo vi fu l'inasprimento delle leggi che perseguitavano gli ebrei e gli omosessuali.
La proibizione ai monaci di fare sesso tra loro risale ai secoli successivi visto che non fu data molta importanza durante questo periodo. Inoltre, i pochi testi che i primi radicali cristiani non distrussero erano nei monasteri: i monaci si dilettavano nella loro lettura e nella successiva copiatura (grazie alla quale alcuni di questi testi sono stati salvati), romanzi come Clitofonte e Leucippo sono stati letti molte volte, una storia di intrecci dove tutti vanno a letto con tutti.
Ma i grandi predicatori erano più preoccupati dell'adulterio che dell'omosessualità. Giovanni Damasceno ricordava che l'unica impunità sessuale era all'interno del matrimonio. "Gregorio III specificò penitenze di centosessanta giorni per attività lesbiche e un anno per atti omosessuali tra maschi. Al contrario, la penitenza per un prete che andava a caccia era di ben di tre anni."
Anche i testi che indicano Carlo Magno come autore di leggi contro le relazioni omosessuali devono essere messi in discussione, Boswell indica questi testi come falsi. Sì, è vero che l'imperatore annotò la sua preoccupazione che la vita sessuale nei conventi potesse far arrabbiare Dio, ma non c'è alcuna prova di una legge contro questa vita. Conosciamo il suo ministro più potente, il monaco Alcuino di York, autore di bellissime poesie d'amore ai monaci più giovani, mentre sceglie Aachen come la Nuova Atene, facendo rivivere la pederastia greca come sistema educativo in questa città idealizzata.
... "Una volta eravamo in tre, ma con un solo cuore tra di noi.
Due nella paura siamo, ora che il terzo è andato.
Ha volato, ha volato, ma il dolore rimane;
amaro il lutto, per una testa così cara"...
FONTE: https://leopoldestape.blogspot.com/2021/04/homosexualidad-en-la-alta-edad-media.html
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