ORIGINE DEL TERMINE SODOMIA

ORIGINE DEL TERMINE SODOMIA

Gargoyle della Cattedrale di San Nicola (Friburgo). XV Secolo

Il termine apparve solo nell'XI secolo e fu il prodotto di un'interpretazione distorta dell'Antico Testamento.
La legge dell'ospitalità era sacra in un mondo in cui non darla poteva significare la morte. Quando la città di Sodoma rifiutò l'ospitalità ai messaggeri, tutte le maledizioni sulla città e la sua distruzione ricaddero su di essa. All'inizio del V secolo, Sant'Agostino cita il peccato di Sodoma come un crimine, riferendosi alle pratiche sessuali degli abitanti di questa città.
Il termine sodomita non compare nell'Antico Testamento, ma solo nelle traduzioni moderne. I primi riferimenti ambigui nel Nuovo Testamento indicano più una pratica che coloro che la praticavano.
Il termine sodomia appare per la prima volta nell'XI secolo. Petrus Daminianus, nel suo "Liber Gomorrhianus", la cita e afferma "tutte quelle pratiche sessuali che non servivano alla riproduzione". La preoccupazione di questo monaco non erano le relazioni omosessuali, ma che i cappellani si sposassero e avessero figli. Un esempio del fatto che ciò che si perseguiva era il sesso anale e non gli omosessuali è dato dalle domande che venivano poste ai nuovi chierici prima della loro ordinazione, in cui si chiedeva loro se avessero sodomizzato un giovane uomo, una suora o un animale a quattro zampe.
Sarà Ramon de Penyafort a indicarlo come peccato, usando i termini "contro natura" o "peccato nefasto", affermando che qualsiasi pratica sessuale che non sia stata compiuta da un uomo e una donna utilizzando gli organi appropriati "deve essere respinta e, se non punita, deve essere severamente condannata come peccato". Quando questo fu introdotto come decreto del Papa, divenne un crimine che doveva essere punito da tutti i regni cristiani. Non ebbe molto effetto, servì solo ad accusare nemici scomodi. 

FONTE: Leopold Estapè, studioso

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